CASTELLAMMARE DI STABIA. Il turismo archeologico a Castellammare di Stabia parte con una zavorra da 2 milioni di euro. Si tratta dei soldi che la fondazione Ras (Restoring Ancient Stabiae), costituita dal notaio Ferdinando Spagnuolo, scomparso a gennaio dell’anno scorso, e ora gestita dagli eredi, dovrà versare all’Ispettoria salesiana meridionale per la vendita dell’immobile che un tempo era sede dell’Istituto salesiano a Castellammare di Stabia. 
Lo ha stabilito il Tribunale di Napoli in una sentenza i cui strascichi sono ancora evidenti e coinvolgono la Fondazione, i Salesiani ed anche gli eredi del notaio Spagnuolo, patron della Restoring Ancient Stabiae, nata con l’obiettivo di rilanciare il patrimonio archeologico stabiese e che ha concentrato sull’antica Stabia l’attenzione di studenti e archeologi di tutto il mondo.
I FATTI. A novembre del 2007, l’istituto Salesiano San Michele ha venduto alla Fondazione Restoring Ancient Stabiae il complesso immobiliare del Solaro di Castellammare di Stabia, che per decenni è stato il luogo di ritrovo e di svago soprattutto per i giovani di Scanzano, la frazione collinare tristemente nota per l’asfissiante presenza della criminalità organizzata. Con un tratto di penna, il rifugio dei ragazzi che ambivano a un futuro diverso passò nelle mani della fondazione che ne fece l’ostello per gli studenti provenienti da tutto il mondo per visitare l’antica Stabia e, in seguito, di studiosi archeologi soprattutto dagli Stati Uniti e dalla Russia, ma anche dalls Spagna, dalla Germania, dalla Polonia. 
LA CAUZIONE NON ONORATA. La Fondazione doveva versare, come cauzione, la somma di 2 milioni di euro e come garante si offrì proprio il notaio Ferdinando Spagnuolo, che della Ras era l’anima. 
La cauzione non fu mai versata e il Tribunale di Napoli condannò sia la Fondazione che il notaio Spagnuolo, quale fideiussore, a pagare i 2 milioni di euro oltre gl’interessi e le spese. 
La sentenza è divenuta definitiva, perché l’appello proposto dalla Fondazione e dal notaio Spagnuolo è stato respinto. Così i Salesiani, assistiti dall’avvocato napoletano Riccardo Giannelli, hanno notificato gli atti per reclamare il dovuto, indirizzandoli soprattutto contro il notaio, che aveva un patrimonio più capiente rispetto a quello della fondazione. 
Con la morte del notaio Spagnuolo, la situazione si complica, poiché di questo forte debito dovranno rispondere i suoi eredi. E rischia di fallire l’intera operazione: il campus internazionale e gli scavi condotti dai restauratori provenienti da tutto il mondo e concentrati nell’antica Villa Arianna. Il sogno del notaio Spagnuolo potrebbe morire con lui.