Il Santo Padre all'Angelus ha ringraziato Napoli e i napoletani per la sua splendida giornata trascorsa da Pompei al Lungomare di via Parteniope.

"IERI SONO STATO A napoli IN VISITA
PASTORALE. VOGLIO RINGRAZIARE PER LA CALOROSA ACCOGLIENZA DI
TUTTI I NAPOLETANI. GRAZIE TANTO".

Napoli spera nel miracolo di San Gennaro e il Santo dà soddisfazioneL'annuncio della liquefazione in occasione della visita di papa Francesco è stato fatto in cattedrale dal cardinale Crescenzio Sepe dietro constatazione dello stesso Pontefice. L'ampolla con il sangue di San Gennaro è oggetto di culto ma anche di attenzione polemica. Il prodigio della liquefazione del sangue non era avvenuto né con Wojtyla né con Ratzinger, che andò a Napoli nel 2007. Si verificò nel lontano 1848 con Pio IX.

Quella al Duomo è stata la tappa 'clou' della visita di Bergoglio a Napoli. Certamente la più attesa, perché la devozione per il santo patrono è tale (lo ha ricordato anche il cardinale Sepe, puntualizzando che per quanto popolare sia la devozione per il santo non si è mai arrivati ad espressioni di fanatismo) che a Napoli sono stati tutti col fiato sospeso nell'attesa del prodigio della liquefazione del sangue.

Prima del miracolo, il Papa ha lanciato un duro monito al clero partenopeo, tuonandocontro l'atteggiamento di chi mette zizzania attraverso le chiacchiere. Chi chiacchiera è come un "terrorista che butta una bomba e distrugge". E non le manda a dire: "Il diavolo - ha detto il Papa in un discorso fatto interamente a braccio perché come annuncia prima di parlare 'i discorsi preparati sono noiosi' - ci tenta sempre con gelosie, invidie, lotte interne, antipatie. Tante cose che non ci aiutano a fare una vera fratellanza se noi diamo testimonianza di divisione".

E ha aggiunto: "Mi permetto di parlare di terrorismo delle chiacchiere perché quello che chiacchiera è un terrorista che butta una bomba e distrugge". Francesco, per spiegare il concetto tanto forte, è ricorso ad una iperbole e dice: "Almeno facesse il kamikaze", intendendo il terrorista che con la sua azione distrugge se stesso, "ma le chiacchiere distruggono gli altri", ha insistito Francesco che ha invitato a dire ciò che non va "in faccia alla persona. Sennò lo dici ad una persona che può rimediare. Le chiacchiere sono il terrorismo della fraternità diocesana, sacerdotale, di tutta la comunità religiosa". Bergoglio ha anche lanciato un monito contro l'affarismo e la mondanità tra i religiosi.

Al suo arrivo al Duomo, il Pontefice è stato accolto con grande simpatia e spontaneità dai festeggiamenti di 66 suore di clausura. "Le ho lasciate uscire per incontrarlo", ha spiegato il cardinale Sepe. Ma il porporato non ha fatto in tempo a concludere che le claustrali hanno accerchiato letteralmente il Papa e gli hanno fatto festa intorno. "Sorelle dopo", ha cercato Sepe di contenere scherzosamente l'entusiasmo delle suore.

Oltre a sacerdoti, diaconi e seminaristi della diocesi napoletana, ad accogliere papa Francesco nel Duomo c'era anche don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde di Caivano noto per il suo impegno contro i roghi di rifiuti tossici in Terra dei fuochi. Prima di raggiungere l'altare, Bergoglio ha scambiato alcune parole con lui.