Va avanti ormai da giorni il braccio di ferro tra M5S e Lega, con una vera bomba a orologeria pronta a esplodere nella maggioranza. Al centro delle polemiche il nodo sulla riforma della prescrizione contenuta nel ddl anticorruzione e ormai legato al dl sicurezza. Per tutta la giornata di oggi si sono succeduti rinvii e sospensioni sul decreto sicurezza fino a quando, il governo, per bocca del ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, ha posto la questione di fiducia al Senato sul maxi emendamento integralmente sostitutivo del decreto. Domani mattina, a partire dalle 9 e 30, si terranno le dichiarazioni di voto. A seguire, la chiama dei senatori per l'espressione del voto, mentre la discussione generale si esaurirà stasera, una volta pervenuto il parere della commissione Bilancio.

Intanto Matteo Salvini non intende arretrare di un millimetro sulla riforma della prescrizione e fa slittare il disegno di legge anticorruzione fortemente voluto dai grillini, lanciando il guanto di sfida a Luigi Di Maio, furente anche per la decisione di rimuovere senza preavviso Roberto Battiston a capo dell'Agenzia spaziale italiana. Il segretario di via Bellerio non vuole 'scambi' con il dl sicurezza e nel tardo pomeriggio, proprio mentre deflagra la mina Asi, blinda con un post Fb il 'suo' provvedimento che disciplina anche l'emergenze immigrati: "Dopo mesi di lavoro, arriva oggi, il voto finale al Senato sul decreto sicurezza e immigrazione, con il quale vorrei regalare a questo Paese un po' di regole e un po' di ordine".

Alla vigilia dell'approdo della manovra economica in Parlamento, nella maggioranza gialloverde si aprono molte falle. "Troppe mine vaganti pronte ad esplodere, urge un chiarimento tra i leader'', avverte un big del Carroccio, preoccupato dall'escalation dello scontro tra M5S-Lega. Convinti tutti della necessità di fare un tagliando al 'contratto di governo', a complicare il quadro è l'incertezza pure su quando i due vicepremier (al rientro da missioni all'estero) si dovranno vedere.

Fonti leghiste fanno sapere che il vertice per il chiarimento ci sarà domani pomeriggio (con Salvini, Di Maio, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il presidente del Consiglio Conte nella veste di mediatore) e all'ordine del giorno ci sarà non solo il nodo prescrizione ma anche il caso Asi e, naturalmente, la legge di bilancio. Ma ambienti Cinque stelle assicurano che nulla è ancora in agenda, e che il nodo prescrizione vada risolto prima, anche nella tarda serata di oggi, visto che domani alle 14, nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera si inizierà a votare gli emendamenti al ddl anticorruzione e necessariamente per allora il nodo dovrà essere sciolto.

Le opposizioni, intanto storcono il naso. ''Il decreto sicurezza? Si trasformerà nel suo opposto, nel decreto insicurezza - spiega Marco Minniti ai microfoni di Fuorigioco su Radio 1 -. Perché fa due scelte gravi: cancella la protezione umanitaria, che consentiva l'avvio di un percorso di integrazione, e poi cancella l'accoglienza diffusa, dei piccoli centri. Con queste scelte si produce più clandestinità e più illegalità". Mentre Forza Italia conferma che non parteciperà al voto.