ROMA. La parola chiave di questa Festa della Repubblica, caduta giusto al termine di una delle crisi politiche ed istituzionali più complicate della storia recente del Paese, è coesione. Alla “coesione” si richiama il Capo dello Stato nel suo messaggio di auguri alla Nazione: la parata che ha visto sfilare corpi armati e non armati ha restituito, per Mattarella, «l’immagine di un Paese coeso e affidabile, capace di assumere responsabilità nella comunità internazionale». “Viva il presidente” ha urlato la folla all’arrivo del Capo dello Stato a Piazza Venezia. Un lunghissimo applauso, centinaia di bandierine tricolore e centinaia di cellulari puntati verso l’Altare della Patria, hanno salutato il passaggio di Mattarella, mentre la banda musicale dell’esercito intonava l’Inno d'Italia. 
Per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 2 Giugno «è la festa di tutti noi», di tutti gli italiani. Espressione particolarmente significativa al termine di una settimana in cui avevano dominato parole come “impeachment” e “tradimento”, prima della soluzione politica alla crisi.