Il Festival di Sanremo 69 sarà una fotografia reale della nostra musica corrente, uno spettro molto largo per piacere ai vari pubblici. E questo è chiaro, assodato, basta scorrere tra i nomi dei cantanti in gara e vedere insieme Patti Pravo e Ultimo, Einar, Irama e Loredana Bertè, e così via. Ma ci sarà spazio anche per chi ama i brani tradizionali e questo sarà affidato agli ospiti, assicura il direttore artistico Claudio Baglioni. «Errare è umano, perseverare è artistico. Dopo sette no di seguito di cui tre detti la prima volta al festival e quattro per la seconda, ho accantonato i progetti che avevo, lasciando per aria un tour e anche un disco». Così Baglioni dopo aver regalato un mazzo di rose rosse alla direttrice di Rai1 Teresa De Santis alla conferenza stampa di presentazione al teatro Ariston.

«Questo dovrebbe essere il festival dell'armonia. Abbiamo avuto giornate che non sono sembrate armoniche, ma l'armonia va conquistata: dalla mattina alla sera cerchiamo di fornirla alle nostre vite e anche per un musicista è fondamentale. Bisogna comprimere i contrasti per raggiungerla. Ho cercato la simmetria anche nelle scenografie e nella grafica. Lo stesso logo richiama lo yin e yang». Il palco non è mai stato così grande, l’orchestra sarà in una buca retrostante al proscenio, impianto di illuminotecnica con un software innovativo, la scenografia sarà una grande onda che si muoverà. A riprenderla ben 12 telecamere, di cui 8 in remoto, una spider-cam, tutte coordinate dalla regia di Duccio Forzano.

Non ci saranno più le eliminazioni. «Il rito cruento dell’eliminazione sembrava indispensabile, invece togliendolo noto un clima più rasserenato tra i cantanti in gara. Vorrei avvicinare quelli più recalcitranti a questa manifestazione che è tra le migliori occasioni per esprimere il proprio talento, per raccontare al pubblico vastissimo quello che stanno facendo e la loro arte». Via le cover. «Trovavo insensato che un interprete proponesse sé stesso e poi portasse sul palco il prodotto artistico di qualcun altro. Sarà un festival molto simile a quello dell'anno scorso».

Tra gli ultimi arrivati, come ospite della seconda serata ci sarà anche Riccardo Cocciante, forse con Notre Dame de Paris. Non sarà un festival politico «almeno non nell'accezione che si poteva pensare. Sarà un Festival che si basa sulle canzoni». Annunciata la giuria d'onore che quest'anno sarà presieduta da Mauro Pagani e composta da Claudia Pandolfi, Camila Raznovich, Elena Sofia Ricci, Ferzan Ozpetek, Beppe Severgnini, Serena Dandini, Joe Bastianich.

Emozionati e felici Claudio Baglioni e Virginia Raffaele. «Siamo tesi – così il comico milanese - non pensavo fosse così, vado per i 40 anni di carriera, una cosa così non mi era mai capitata. Non vedo l'ora di scendere in campo e andare sul palco. Prometto garbo, ma di essere me stesso».

Prima ancora di partire il festival segna già un grosso successo: è già stata superata di gran lunga la raccolta pubblicitaria di un anno fa, «e di diversi milioni – lo riferisce Teresa de Santis – per un Festival ritenuto strategico dalle aziende, che chiedono di investire». I ricavi complessivi dovrebbero essere vicini ai 28 milioni di euro, i costi invece intorno ai 15 milioni di euro.

È tutto pronto, le famiglie italiane si riuniranno davanti al televisore a fare il tifo per i propri beniamini, scoprire nuovi talenti, ridere e riflettere, o criticare il lavoro svolto dall’organizzazione. Non resta altro che impugnare il telecomando e sintonizzarsi sul primo canale dalle ore 20,35.