Marek Hamsik è solo banalmente un calciatore, un centrocampista dai piedi buoni, un puntuale goleador, una mezzala moderna, un talento che ha confermato le premesse sul suo conto. Nel pentolone del giudizio val la pena soffermarsi su ciò che rappresenta extra campo, sulle qualità umane e professionali di un ragazzo che da dieci anni, dal 2007 ad oggi, ha scelto Napoli e poi l’ha scelto di nuovo quando poteva andar via ed abbracciare nuove realtà, legarsi ad altri mondi, accettare nuove offerte che lo avrebbero arricchito ma lo avrebbero anche reso “uno dei tanti” agli occhi dei suoi attuali tifosi, molti dei quali son diventati amici fidati e fedeli.

PROPOSTA. C’è dell’altro oltre i 110 gol ufficiali in maglia azzurra, appena cinque in meno rispetto a quel Maradona, mica uno qualsiasi, che spera presto di poter eguagliare e poi superare. Nel racconto di Hamsik giocatore del Napoli c’è la fierezza di un capitano diventato simbolo di un popolo che pende dalle sue giocate e dai suoi sorrisi sinceri, mai forzati, dalla sua grande serietà e dalla pacatezza nei modi che lo rendono non solo bandiera, anche modello da emulare. E se Hamsik diventasse cittadino onorario della città di Napoli? Lo meriterebbe, oppure no? Sarebbe un meritato traguardo? Una semplice provocazione commentata da chi, napoletano, lo ammira da anni. «Sarebbe un bel premio – spiega Gennaro De Crescenzo, presidente Movimento Neoborbonico -, Hamsik è una delle poche bandiere rimaste non solo a Napoli ma in Italia. Marek ha scelto con fierezza e professionalità di legarsi a questa città, ha scelto Napoli ed oggi, pur non essendo nato qui, rappresenta la parte bella della nostra terra. Hamsik, infatti, è un signore anche in campo, un ragazzo fin troppo corretto attaccato alla maglia e ai nostri colori ». Prospettiva d’analisi parzialmente differente per l’avvocato Claudio Botti, fondatore del “Te Diegum”: «Rispondo col classico “non saprei”, probabilmente tutte queste iniziative sono molto più funzionali per chi le propone piuttosto che per chi le riceve. Se un’amministrazione fa cittadino onorario un personaggio qualsiasi amato dal pubblico, indirettamente acquisirà consensi. Certo, Hamsik vive qui da anni, ha dimostrato di essere legato al nostro territorio ed è un grande calciatore, ma non penso che tutto ciò sia sufficiente a tal punto da interrogarsi se debba o meno riceve la cittadinanza onoraria». Infine il pensiero del noto vignettista partenopeo Antonio Sullo: «Penso sia una cosa giusta, un’iniziativa positiva nei confronti di un calciatore che rappresenta tanto per la città e per la squadra. Nel corso di questi anni Hamsik ha rifiutato tanti soldi ed altre opportunità lavorative pur di restare a Napoli, dunque diventare cittadino onorario sarebbe un bel premio per lui. Se oggi dovessi raffigurarlo in una mia vignetta disegnerei una cresta sul Vesuvio».