Che meraviglia. È tutto vero. Questo Napoli fa paura. Agli avversari, decisamente. Ai tifosi fa sognare. Gli azzurri esaltano e riempiono il San Paolo di felicità. Alla vigilia di Napoli-Benfica Sarri si chiedeva se la sua squadra avrebbe potuto imprimere il suo calcio e il suo gioco anche in Europa. Non solo gli azzurri ci sono riusciti, ma hanno fatto anche meglio. Nonostante il gol della bandiera dei portoghesi, il 4-2 rifilato ieri al Benfica ha rappresentato forse la miglior partita del Napoli targato Sarri. Palla che gira come un flipper, triangolazioni rapide quanto efficaci, e una pressione sugli avversari che non conosce respiro. Gonzalo Higuain sembra già un ricordo. Del resto il Benfica non è la Dinamo Zagabria. La particolarità della vittoria di ieri è che i lusitani hanno giocato un’ottima partita, soprattutto nel primo tempo. Ma il Napoli si è saputo imporre facendo valere il proprio migliore in campo, un gioco che è sorprendente per intensità ed efficacia. Il Napoli ha sempre il controllo della situazione, eppure la partita del secondo turno di Champions League non sembra mai in discesa. Ci pensa Hamsik a segnare il primo gol, sfruttando di testa un calcio d’angolo. Un colpo che spezza un po’ le gambe al Benfica, che però non demorde.

IL NAPOLI RIPARTE in velocità e arriva facilmente in area avversaria. Nessuna occasione particolare creata, ma tanto possesso palla e Benfica spesso confuso. Nella ripresa il Napoli è tutt’altro che appagato, anzi: pochi minuti e Mertens, che si era visto poco, firma il raddoppio con una splendida punizione. Il San Paolo e già una bolgia, e forse anche per questo il Benfica non ha nemmeno il tempo per raccogliere le idee. Un rimpallo favorisce l'inserimento di Callejon, travolto da Julio Cesar in uscita: l’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Trasforma Milik, che mette a segno la sua terza rete in Champions League. Il Benfica va nel pallone e il Napoli sembra una belva affamata: altri cinque minuti e Julio Cesar esce a vuoto sul cross dalla destra di Callejon: Mertens deve soltanto appoggiare in rete da due passi. Doppietta per il belga e Napoli dilagante, anche grazie a un Benfica che si mette nei guai da solo. Però la squadra di Sarri riesce a evidenziare un suo difetto. Nei momenti “tranquilli” il Napoli ha difficoltà a gestire. Tanto che quando Jorginho sbaglia un comodo retropassaggio, Guedes ne approfitta e deposita in rete dopo aver saltato Reina in uscita. Il Benfica accorcia le distanze, ma poi segna pure il secondo gol nel finale: Almeida in profondità per il taglio di Salvio, che brucia un distratto Ghoulam e supera Reina. Il Benfica prova a riaprire la gara in extremis. Piccolo campanello di allarme, ma il Napoli non prende altri grossi rischi. Anzi, Sarri si “ubriaca” di esordi: dopo quello “forzato” di Maksimovic (Albiol fuori per infortunio) tocca a Giaccherini debuttare ufficialmente in azzurro, prendendo il posto di Mertens. Sarà contento De Laurentiis, che vede anche gli altri acquisti in campo. Ma sono soprattutto felici i tifosi: il Napoli già vola nel girone B: primo posto e distacco da Benfica e Besiktas, coi turchi prossimi avversari, ancora a Fuorigrotta il prossimo 19 ottobre. La qualificazione agli ottavi è già vicina. E infine, per la prima volta il Napoli ha segnato quattro reti in una stessa partita di Champions League. E scusate se è poco.