Un ricordo speciale della Fiorentina adesso lo avrà anche al San Paolo, Lorenzo Insigne. L'infortunio al Franchi, la doppietta in finale di Coppa Italia a Roma e poi finalmente il gol siglato ieri ai viola, che diventano la vittima preferita - insieme al Milan - dell'esterno napoletano. La quinta rete personale ai toscani l'ha segnata in modo analogo a quella della settimana scorsa, col Torino. E con quella partita tutto il Napoli resta in scia, trovando un'altra vittoria larga e sfiorando più volte il pokerissimo.
Sarebbe la notte di Dries Mertens, che continua con una doppietta la rincorsa al titolo di capocannoniere, ma Insigne sa rendere l'ultima notte al San Paolo anche sua. Si ritaglia i propri meriti, con un'altra prestazione di concreta fantasia, un aspetto che ha saputo migliorare partita dopo partita. E mentre il belga gareggia con i migliori attaccanti della Serie A, Lorenzo insegue i primati personali. La rete messa a segno ieri è la 17° in campionato, che di per sé è il massimo toccato nella prima divisione. Nell'anno di Serie B col Pescara, però, aveva saputo far meglio, arrivando a 18. E l'occasione di pareggiare o addirittura migliorarsi anche nelle cifre l'avrà all'ultimo turno, nella trasferta di sabato prossimo con la Sampdoria, dove il Napoli chiuderà la propria stagione e conoscerà il suo destino estivo, tra un mercato da progettare e l'incubo del preliminare di Champions League. In questa eventualità, la squadra dovrà mostrare di essere maggiormente pronta, rispetto all'esperienza fallimentare con Benitez, che crollò a Bilbao.
Quale che sia la politica che vorrà adottare la società, se attendista di un sostanzioso introito o interventista per poi ottenere quei ritorni, diverse scelte sono state già ratificate. Come quella di costruire la squadra intorno ai migliori elementi visti nel corso di quest'annata, Insigne e Mertens. Il napoletano ha già ottenuto il rinnovo di un contratto fin troppo esiguo sinora, per quanto fatto vedere. Quel braccio di ferro con la società poteva soltanto un epilogo, che si è verificato meno agevolmente del previsto. Per quello del belga, ormai, si è soltanto alle ultime formalità, prima di procedere agli annunci ufficiali. Per il numero 24, però, forse vale un po' di più. Lui, originario di questa città, che impara a reggere ogni pressione e riesce a farsi amare da una tifoseria che dopo l'addio di Cannavaro non aveva più un riferimento così vicino come il suo. Fiducia ampiamente ripagata, quella del tecnico e quella dell'ambiente, in un legame sempre più saldo che potrebbe fare la fortuna della squadra nelle prossime stagioni.