Potrebbe essere lui, in qualche modo, il pomo della discordia. Nella sfuriata del presidente De Laurentiis dopo la partita con il Real Madrid ci sarebbe anche qualcosa relativa a Milik e il suo impiego. In effetti il Napoli ha lavorato per far tornare il giocatore in campo in tempo per il big match. De Laurentiis, forse, si aspettava un impiego più consistente, anche vedendo il risultato sfavorevole. Per Sarri Milik doveva fare 10-11 minuti, che De Laurentiis ha ritenuto pochi. Magari, chissà, si era ipotizzato di arrivare a questa super sfida con il polacco titolare, ma è difficile pensarlo dopo un infortunio del genere. Attorno a Milik tanto ottimismo dopo l’infortunio, e forse qualcuno ci stava credendo davvero di vederlo in campo dopo cento giorni.

IN UN MODO O NELL’ALTRO adesso Milik è tornato davvero. Finalmente pronto, e non solo per la panchina. Con quella di Madrid è arrivato a dieci presenze in stagione. I gol sono sette, di cui quattro in campionato e tre in Champions. È ora di rimettersi in pista, ma c’è ancora tempo per vederlo giocare titolare. Domani a Verona contro i Chievo partirà ancora dalla panchina: dovrebbe comunque entrare, e stavolta per un periodo maggiore. Se a Madrid sono stati undici minuti, domani potrebbero esserne venti, il doppio. Forse di più. Sarri ha predisposto l’ingresso in campo di Milik senza rinunciare alla nuova ossatura del suo Napoli.

IL PROBLEMA è anche questo: difficile togliere il belga dal ruolo di falso nueve, che ha abilitato l’ex Psv a bomber di razza. Non a caso è dietro a Higuaìn e Dzeko nella classifica dei cannonieri. Sarri, tra l’altro, sembra essersi “affezionato” a Mertens prima punta, difficilmente se ne priverà. Per questo motivo considera Milik una prima e validissima alternativa. Un cambio a partita in corso che può spostare gli equilibri. Ma se non dovesse uscire Mertens sarà il modulo a cambiare. Co- me già fatto a Madrid, con Mi- lik in campo Sarri passerebbe al 4-2-3-1, un modulo cone gli permette di tenere i tre attaccanti (uno di questi può essere Hamsik) e Milik vertice dell’attacco. Ma l’allenatore azzurro non esclude neanche uno schieramento super offensivo con lo slovacco nella coppia di centrocampo e Callejon, Mertens e Insigne dietro il polacco. Con questo modulo ci sarebbe spazio anche per Rog, che potrebbe fare la prima alternativa a Insigne, con Giaccherini che invece potrebbe sostituire Callejon come primo cambio.

PROPRIO QUEL 4-2-3-1 che lo stesso De Laurentiis ha invocato quando annunciò l’arrivo del croato Rog: «Un centrocampo a due che gli permetta di giocare», fu il senso di uno dei suoi tweet. E magari quel 4-2-3- 1 a Madrid messo per qualche minuto in più avrebbe dato maggiore soddisfazione al presidente, che forse avrebbe evitato quella critica così pesante nei confronti della squadra e del tecnico.