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È stata la vittoria di De Laurentiis

Opinionista: 

La vittoria con la Fiorentina ha un nome e cognome: Aurelio De Laurentiis. Non ce ne vogliano Benitez e i calciatori, ma l’intervento del presidente è stato per riportare in casa Napoli il massimo della concentrazione. La scelta di ordinare il ritiro si è rivelata fondamentale. Si potrà dire che Higuaìn e soci avrebbero potuto vincere lo stesso anche senza la clausura obbligata. Ma non si può sapere. L’unica certezza è che dopo le bacchettare di don Aurelio qualcosa è cambiato. Il gruppo si è mostrato subito compatto già prima del fischio di inizio. Nel coro di carica c’erano anche quelli della panchina. Quando, poi, è cominciata la partita si è notato un approccio grintoso. Si andava a pressare con convinzione e voglia di togliere il pallone agli avversari viola. I gigliati non hanno avuto neanche una volta l’opportunità di impensierire Andujar. E non certo per demeriti propri. È stato il Napoli delle grandi occasioni a rendere vano il gioco di Montella. Non c’era niente da fare. Si sarebbe potuto giocare per altri novanta minuti, la porta partenopea sarebbe rimasta sempre illibata. La rabbia è che questo spirito condottiero andava messo in mostra anche nelle altre partite. Si è dovuto aspettare il pugno duro del presidente per rendersi conto che qualcosa non andava. Che forse con più carattere, cattiveria e classe le partite si vincono tranquillamente. La Fiorentina non era certa l’ultima arrivata. Eppure si è sciolta sotto il sole primaverile del San Paolo. Bravo De Laurentiis.