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Abbiamo bisogno degli Stati uniti d’Europa per la pace

Opinionista: 

La lista degli Stati Uniti D’Europa sarà la vera novità della prossima campagna elettorale. “Per un’Europa libera e unita” recitava il titolo originario del Manifesto di Ventotene di Spinelli, Rossi e Colorni, quasi un’epitome del progetto messo in campo da più Europa, Italia Viva e PSI. La guerra in Europa diventata guerra europea (Lucio Caracciolo), ha dimostrato che il vecchio continente non è al sicuro e soprattutto non è unito. A pensarci bene non sono uniti nemmeno i Paesi che ne fanno parte. L'esempio italiano è il più fulgido: opposizione e maggioranza sembrano frequentati da venditori di fumo, capitanate da tanti (troppi forse) leaders e speculatori della politica, sempre pronti a trarre profitto a breve termine da vicende torbide, tanto a sinistra quanto a destra, a dimostrazione del fatto che i partiti politici non reggono l’urto delle inchieste perchè privi degli anticorpi di una democrazia compiuta. Assistiamo ad un teatrino di paese presso cui gli elettori si sono accomodati ed anche ambientati (ma non bene) al punto da disertare con crescente regolarità le urne in tutte le competizioni elettorali. Mancano le culture politiche organizzate in partiti radicati nella società! Eppure in Europa le culture politiche sono ancora lì, vive anche se magari opacizzate dal tecnicismo burocratico di Bruxelles, ma comunque vive. Da noi invece si preferisce continuare ad alimentare sceneggiate, drammaticamente ripetute nel cartellone Italia, senza davvero affrontare i tanti nodi irrisolti. Come possiamo immaginare che una classe politica di tal fatta possa essere in grado di fare geopolitica, impegnata com’è, invece, a sbrogliare matasse locali, frutto di satrapie e di insulsi compromessi? Dalle Alpi alle Piramidi, da Torino a Bari, da Trieste in giù recitava la Carrà, non c’è vicenda che non assuma i contorni drammatici per la reazione che essa suscita all’interno delle coalizioni o all’interno degli stessi movimenti politici. Tornando all’incipit, la guerra europea, i nuovi conflitti e la nuova dicotomia mondiale costituita da un lato dagli Usa e dall’altra dall’unico blocco che l’università di Houston ha chiamato con un azzeccatissimo acronimo Citrus (Cina India Turchia Russia), non consentono tentennamenti ma risposte concrete nel campo diplomatico, nel campo economico e politico. Credo che l’occasione di una lista elettorale di nuovo conio, costituta da forze politiche liberal -democratiche e socialiste, possa contribuire a rafforzare il Parlamento Europeo, pronto a sprigionare le energie riformiste, emancipandolo dalla paura e dalle forze oscurantiste/egoiste e sovraniste. Sarà un momento elettorale drammaticamente importante, bisognerà sensibilizzare i tanti cittadini che immaginano l’Europa e le Istituzioni europee come qualcosa di meta - giuridico o la guerra come il Risiko. Sostenere la lista “Stati uniti d’Europa” significa anche poter eleggere un gruppo di rappresentati europei competenti e degni, in grado di far varare norme che aumentino il sistema di protezione sociale nel Paesi che ne fanno parte, ma che allo stesso tempo favorisca le condizioni di sviluppo e di sostegno delle imprese che creano lavoro e ricchezza, attraverso “il ripristino della loro competitività”, per dirla con una felice espressione di Mario Draghi nell’ultimo apprezzatissimo intervento tenutosi a La Hulpe lo scorso 16 aprile. Settori come l’inclusione sociale, la povertà e le pensioni devono essere al centro dei pensieri dei futuri eletti, abili a sostenere le proposte che vedranno il loro riverbero nei singoli Stati, chiamati a legiferare in via esclusiva su queste materie. Ecco, pressing in Europa per raccogliere i frutti di politiche salariali, pensioni e indennità di disoccupazione (non becero assistenzialismo) nel nostro Paese, attraverso il potenziamento e l’aggiornamento costante per Fondo sociale europeo, vero strumento di promozione dell’occupazione, dell’inclusione sociale e quindi dello sviluppo. Abbiamo bisogno dell’Europa unita per la pace, per la giustizia sociale, per l’ambiente, per la crescita e lo sviluppo, per le nuove generazioni. Insomma, uniti per gli Stati Uniti d’Europa, uniti con un’unica strategia per L’Italia, per il Mezzogiorno.

*Direzione Psi Campania