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Adesso “Ringhio” deve far scoccare finalmente la scintilla

Opinionista: 

Bye bye Carlo Ancelotti. È finita ieri sera l’esperienza sulla panchina del Napoli del tecnico di Reggiolo. Non è bastata la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League per salvare il posto all’uomo dei successi arrivato in azzurro solo un anno e mezzo fa. «Io non mi dimetto», aveva detto l’allenatore al termine della sfida stravinta con il Genk. E allora De Laurentiis non ha potuto fare altro che esonerarlo. Lo ha convocato, infatti, all’Hotel Vesuvio intorno alle 23 per comunicargli la sua decisione. Con tanto di comunicato del club che ha ufficializzato il tutto. Da oggi, quindi, il Napoli sarà affidato a Gennaro Gattuso. Con “Ringhio” il presidente aveva già chiuso prima del match europeo. Aveva trovato anche l’accordo contrattuale: sei mesi più l’opzione per l’anno prossimo. Finisce, dunque, male la seconda stagione con il Napoli di uno degli allenatori più vincenti al mondo. Ha pagato a caro prezzo un momento negativo molto lungo che ha fatto perdere terreno agli azzurri in classifica. Una scivolata incredibile in serie A cominciata nella notte del 5 novembre scorso quando gli azzurri decisero di non andare in ritiro. Fu proprio Carlo a criticare la scelta del patron alla vigilia dell’incontro con gli austriaci in casa. Da quel momento in poi è successo di tutto e di più. E il Napoli si è perso improvvisamente. Ogni qualvolta che faceva bene in Champions sistematicamente frenava in campionato. Ha cambiato sempre formazione e si è fatto contestare il metodo di lavoro. Che sarebbe stato criticato da gran parte della squadra. Solo la scorsa settimana don Aurelio aveva detto di avere massima fiducia nel suo allenatore. Ma già aveva fatto dei casting. Addirittura aveva telefonato ad Allegri. Dopo il no dell’ex Juventus si è tuffato su Gattuso. Che era corteggiato anche dalla Fiorentina visto il momento no di Montella. Ha dovuto accelerare per ingaggiare “Ringhio”. Che oggi si presenterà a Castelvolturno per conoscere i suoi nuovi giocatori. La speranza di tutti è che l’ex Milan possa dare al gruppo partenopeo quella spinta emotiva e caratteriale che è mancata al leader calmo. Carletto si è fidato troppo della sua esperienza e di un bagaglio tattico che lo ha portato all’esonero. Non è mai riuscito a trovare una continuità di gioco e lo si è visto anche nel primo tempo del match di domenica scorsa a Udine. Solo nella ripresa c’è stata una reazione nervosa che ha portato al pareggio. Molto probabilmente, anche in caso di vittoria in Friuli, sarebbe stato esonerato lo stesso. Parlando un po’ di calcio giocato, non c’è stata partita contro il Genk. La sfida è stata chiusa in 37 minuti dove Arek Milik ha segnato una tripletta al suo rientro dopo un po’ di settimane. Il polacco avrebbe fatto comodo nelle sfide dove il Napoli ha fatto delle brutte figure. Si è vista la differenza la davanti con un vero centravanti e non con attaccanti inventati. Si mangerà le mani Ancelotti visto e considerato che Milik gli avrebbe fatto molto comodo. Così come Allan. A centrocampo non c’è stata storia con il brasiliano. Si è posizionato tra i due difensori centrali e ha anche impostato pur non avendo delle qualità eccelse. A prescindere dai singoli, comunque, si è visto un gioco corale dove tutti si sono dati una mano. Addirittura Mertens ha lasciato il primo rigore a Milik per permettergli di siglare una tripletta. Uno per tutti, tutti per uno. Peccato che la stessa cosa non sia successo in campionato. Con queste premesse si potevano vincere tranquillamente le sfide con Genoa, Bologna e Udinese. Sarebbero stati punti fondamentali per la classifica ed Ancelotti non sarebbe esonerato. Purtroppo la famosa scintilla non c’è stata in serie A e da oggi Carletto guarderà il calcio dal divano.