Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Col Salisburgo serve qualificarsi per il bene di tutti

Opinionista: 

Dove è finito il Napoli? Se lo stanno chiedendo in tanti. Ma forse non lo sa neanche Ancelotti. È crisi per la squadra azzurra e il suo allenatore. Lo dicono i numeri supportati da prestazioni pessime e risultati inaspettati. Ha un cammino da salvezza la squadra azzurra in questo momento. Delle big è la formazione che esprime il peggiore calcio. E per forza di cose non raccoglie punti. Peggio non poteva fare in un campionato dove erano stati fatti dei proclami sin dal ritiro di Dimaro. Carletto si era sbilanciato perché convinto di poter lottare per il titolo grazie ad un gruppo non smembrato e dei rinforzi di un certo livello. Si è sbagliato di grosso l’allenatore di Reggiolo. L’andamento è lento, con questo ritmo non si va da nessuna parte. E se si gioca come contro la Roma anche in Champions c’è il rischio di rimanere di nuovo fuori dagli ottavi. Il tecnico del Salisburgo, Jesse Marsch, si è già guardato la partita dell’Olimpico e avrà pensato di poter compiere una impresa domani pomeriggio al San Paolo. Sì perché se il Napoli gioca come in campionato tutto è possibile. D’altronde certe debolezze si sono viste anche alla Red Bull Arena. Poi è andata come è andata. Ma fino ad un certo punto l’allenatore americano ha pensato che si potesse ribaltare il risultato. Deve sbrigarsi a fare qualcosa Carletto. Non può rimanere a guardare convinto di essere falla parte della ragione. Sabato dalla tribuna ha visto il peggio del suo Napoli. Si è reso conto stesso lui che non si può giocare bene solo venti minuti. L’approccio alle gare è pessimo ed è inutile appellarsi alla sfortuna. Gli alibi sono per i perdenti mentre Carletto è uno che ha vinto sempre. Ma in questo momento non sa da dove cominciare. Non ha il tempo materiale, così come evidenziato dal figlio, per cambiare le cose. Inutile parlare di moduli o di scelte di uomini. Il gruppo è omogeneo e al di là degli infortuni ci sono calciatori che possono fare la differenza con la propria qualità. Ma non ci riescono. Sembrano legati. Qualcuno viene fuori bene ma non è seguito. Se contro la Roma il migliore in campo è stato Meret al di là della sconfitta qualcosa vorrà dire. Adesso, però, bisogna concentrarsi sulla sfida di domani con il Salisburgo. Il passaggio del turno anticipato darebbe un po’ di serenità ad un ambiente che sta soffrendo molto. L’Europa sembra un torneo a parte dove gli azzurri riescono ad ottenere degli ottimi risultati. Il successo in casa del Salisburgo aveva illuso un po’ tutti così come era successo all’indomani della vittoria netta contro i campioni d’Europa del Liverpool. Sembrava che si fosse trovata la quadra ed, invece, si è fatto peggio di allora. Andare avanti in Champions è fondamentale. A patto, poi, che si ritrovi la giusta via in serie A. Sabato prossimo ci sarà il match con il Genoa al San Paolo prima della sosta. Dopo si riprenderà al Meazza contro il Milan. Ma conta il presente. E quindi il Salisburgo. Che ha dimostrato di farsi valere. Soprattutto in attacco dove il gigante Haaland fa la differenza. Con una fase difensiva così debole c’è il timore che il biondone possa fare male. Perdere anche in Champions non sarebbe il caso. Si entrerebbe in un vortice senza via d’uscita. E per Ancelotti la situazione si complicherebbe ancora di più. In due giorni di lavoro può fare poco ma si spera che possa finalmente dimostrare il suo valore perché il curriculum oggi conta poco.