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Dalla Basilicata all’Europa tra problemi e prospettive

Opinionista: 

Vittoria “chiara” e senza le solite contestazioni che fanno quasi sempre da deprimente cornice a ogni consultazione elettorale. Già quando lo spoglio delle schede riguardava metà delle 682 sezioni, la distanza tra Vito Bardi e l’inseguitore Piero Marrese andava sui dodici punti. Ma prima dell’exit pol, era molto diffusa la percezione che il Presidente uscente sarebbe rientrato a gonfie vele per svolgere il secondo mandato. A lui il 55,6 e al suo competitor il 42,9. Da qui il ringraziamento di Vito Bardi per la fiducia “che i lucani mi hanno accordato. E’ una grande responsabilità che sento verso tutti, anche verso quelli che non mihanno votato o non si sono recati alle urne”. Particolare curioso: se a Bardi è mancato un voto, è proprio il suo. Non si è potuto votare perché residente a Napoli.

* PICCOLA REGIONE DI GRANDE VALORE. Se l’Umbria è il “cuore verde” dell’Italia al centro della penisola, la Basilicata è il “cuore vivo” dell’Italia meridionale stretta -con le due province di Potenza e Matera e i 131 Comuni- fra Campania, Puglia e Calabria. Territorio particolarmente articolato e mosso, va dai monti al mare. Lo sguardo arriva su fino ai 2248 metri del Pollino per scendere giù, tra vallate e canaloni, al Vulture che di metri ne misura oltre 1300.Al mare, i paesi si affacciano con due grosse “finestre” di forte, suggestivo impatto. Sul Tirreno c’è Maratea (i Sassi, la qualifica di patrimonio Unesco, la nomina a capitale della Cultura nel 2019). Sullo Jonio la costiera contiene le spiagge, senza segni di inquinamento, fra il Metaponto, Cala Jannita e Policoro. Paesaggio e natura caratterizzano i 7 parchi letterari che tengono viva la memoria di scrittori moderni e contemporanei come Nicola Sole, Leonardo Sinisgalli, Carlo Levi, Albino Pierro e Rocco Scotellaro (per i cento anni dalla nascita, letture di suoi testi a Portici dove ha frequentato la facoltà di Agraria seguendo il meridionalista Manlio Rossi Doria). Del poeta-contadino,deceduto a trent’anni, si ricorda il generoso sostengo alle lotte dei braccianti e l’incitamento a resistere perché “nei sentieri/non sitorna indietro/perché lungo il perire dei tempi/l’alba è nuova, è nuova”.

* LA SCELTA DEI CANDIDATI. Per la Presidenza della Regionefigurava avvantaggiato, per meriti acquisiti e oggettivamente riconosciuti, l’uscente Vito Bardi. A far quadrato intorno a lui, subito Antonio Tajani leader di Forza Italia: ”Chi ha governato bene, merita il secondo mandato”. D’accordo i Fratelli d’Italia, ma non del tutto Matteo Salvini che, dopo gli insuccessi della sua parte in Sardegna e Abruzzo, puntava qui con un proprio nome a recuperare un po' di terreno. ”Salvato” senza ulteriori intoppi il 72enne ex vice comandante della Finanza (sostenuto dal Centrodestra più Calenda con Azione e Renzi con Italia viva), è stata la volta della burrascosa scelta del Centrosinistra, tanto più che Dem e Cinquestelle si sono ritrovati insieme ma da “separati in casa”. Bruciati i nomi di Angelo Chiorazzo (Cooperative bianche) e di Domenico Lacerenza (primario oculista). A fine marzo l’antagonista di Bardi è individuato in Piero Marrese,43 anni, presidente della Provincia di Matera sostenuto anche da ambientalisti e socialisti. Terzo candidato il 54 enne Eustachio Follia, giornalista, dipendente dell’Acquedotto lucano, espresso dal partito progressista paneuropeo Volt.

* MOMENTI DEL DIBATTITO. A differenza delle altre regioni meridionali, la Basilicata ha storicamente conosciuto il brigantaggio, ma meno la malavita spietatamente organizzata e criminale come le regioni che la circondano. La Campania se la deve vedere con la camorra che ha avuto fasi drammatiche con la svolta stragista dei clan e i rapimenti a scopo di riscatto. la Calabria ha tuttora sulla testa la n’drangheta anche se una quota notevole si è trasferita al nord. La Puglia sta facendo i conti con la malavita della “sacra corona unita” e, insieme, con il perverso intreccio tra potere e corruzione politica. Nei guai anche il presidente della regione Emiliano per via del suo rapporto con il sindaco di Bari Antonio Decaro posto, disinvoltamente, sotto la protezione di un boss. L’arresto, poi, dell’ex assessore regionale Alfonso Pisicchio (appalti truccati), fa pendere su Emiliano l’accusa di aver preannunciato questo arresto. L’allarme per legalità e ordine pubblico non ha impedito tuttavia che, durante la campagna elettorale, venissero affrontati adeguatamente i problemi dello sviluppo economico. Al centro le notevoli potenzialità della regione definita, come rileva Gianni Molinari, “a strati”: il petrolio nella Val d’Agri e di Tempa Rossa (ogni giorno estratti 70 mila barili di greggio); le sorgenti di acqua con gli invasi di Montecotugno e Pertusillo che sostengono anche la Puglia; l’acqua di mare delle due costiere tirrenica e jonica attrazione di un turismo selezionato; l’energia eolica con le pale di 1454 impianti collinari; l’industria automobilistica di Melfi col lavoro di 8500 persone e la richiesta di poter arrivare a 2500 mila vetture l’anno.

* EUROPA PIÙ VICINA. Con il nuovo Consiglio regionale, la Basilicata accresce ora il suo peso in Italia e può accedere con maggiore credibilità alle risorse di cui l’Unione Europea dispone