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I casi di stupro tra cronaca dei fatti e verità giudiziaria

Opinionista: 

La cronaca dei fatti e la verità giudiziaria coincidono all’interno di un processo per stupro? Domanda intrigante e, allo stesso tempo, dall’esito quasi scontato. È risaputo, infatti, che tra verità giudiziaria e cronaca dei fatti generalmente vagliate nel corso dei giudizi, anche penali, per varie motivazioni, e senza comprometterne troppo l’esito, c’è, spesso, un po’ di scollamento. Ma se, sul finire dello scorso aprile, intorno al processo per stupro si è svolto un interessante convegno, organizzato dall’Associazione donne giuriste italiane di Caserta, valevole anche come corso di aggiornamento per i giornalisti iscritti all’albo della Campania, è perché, evidentemente, c’è un risvolto più compromettente. Ed, in effetti, già dai primi interventi e fino alla fine, l’attenzione si è concentrata su ciò che può condizionare in maniera, non certo premeditata, ma sicuramente marcata, la coincidenza della cronaca reale e della verità giuridica. È emerso che sono due gli aspetti fondamentali: l’ancora diffusa cultura sessista, definita anche androcentrica nel corso dei lavori, e il conseguente uso di un linguaggio inappropriato; ambedue compromettono la riproduzione reale dei fatti fin dalla loro narrazione. Ciò è tanto vero che la Corte europea dei diritti umani, già nel 2011, sanzionò l'Italia per una sentenza valutata sessista avendo ravvisato la violazione dei diritti di una presunta vittima di stupro con poco rispetto per la sua vita privata, con commenti ingiustificati e l’uso di linguaggio e argomenti che veicolavano pregiudizi sul ruolo delle donne. Con tale sentenza la Corte d'appello di Firenze del 2015 assolse sette imputati accusati di stupro di gruppo. La Corte europea sosteneva che è essenziale che le autorità giudiziarie evitino di riprodurre stereotipi sessisti nelle loro decisioni. E dal convegno, è emerso, un po’ da tutti gli interventi, che c’è ancora la necessità di una decisa ecologia del linguaggio. A ciò, oltre che la magistratura sono stati invitati anche i giornalisti presenti per l’aggiornamento. È emersa, inoltre, l’ulteriore urgenza di trattare i casi di stupro nell’ottica di evento di una tale violenza da compromettere l’aspetto somatico e neurologico della vittima che spesso è in grosse difficoltà a ricostruire la scena dei fatti. Risulta, quindi, oltremodo controproducente il soffermarsi su dettagli, spesso, intimi. Urge un nuovo filtro di valutazione della realtà dello stupro, queste le conclusioni ampiamente condivise.