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È un “derby” che vale la Champions

Opinionista: 

La rabbia e l’orgoglio, dall’Atalanta alla Roma. Quattro giorni per spazzare via la serata di mercoledì. Dopo dieci giornate, Napoli a otto punti dalla Juventus, sette dall’Inter. E’ il maggior distacco dalla vetta degli ultimi dieci anni. Sono più avanti l’Atalanta (+3) e la Roma (+1). Pesano le due vittorie mancate al San Paolo. Lo scippo del Cagliari (un tiro, un gol dopo due pali di Mertens e due occasioni), lo scippo di Giacomelli che ha tolto al Napoli il rigore del possibile 3-1 all’Atalanta. Azzurri un punto sotto la zona Champions. Si può recuperare, si deve. E arriva questa partita sul campo della Roma che è un ostacolo “dubbio”. Le due squadre hanno un andamento altalenante. Si accendono, si addormentano. Il Napoli può vincerla e può perderla. La tensione sarà al massimo. La Roma di Paulo Fonseca, il portoghese ex tecnico dello Shakhtar Donetz, ha 4 punti più dell’anno scorso, il Napoli 4 meno. Così si sono ribaltate le posizioni in classifica. Due stagioni fa, Sarri perse 1-2 fuori e vinse 3-0 al San Paolo contro Fonseca sulla panchina della squadra ucraina. Il Napoli è un mistero poco gaudioso. Potenzialmente è una grande squadra, ma dimentica spesso di esserlo. Cede alla Juve solo su autogol, ingabbia e batte il Liverpool, soffre ma piega il Salisburgo, smonta l’Atalanta. La squadra sembra pronta solo per le sfide maggiori. Cambia troppo spesso interpreti, il turn-over è sotto accusa. E’ tempo di trovare una formazione-tipo per andare avanti con certezze assolute. Al netto delle assenze per infortuni (Allan s’è aggiunto agli altri) , che hanno decimato la difesa, la formazione migliore, riportando gli azzurri nei loro ruoli appropriati, è quella che ha sorpreso l’Atalanta togliendole vigore e intensità. Sicuramente, Zielinski meglio in mezzo anziché sull’esterno. Serve una coppia d’attacco fissa che aumenti affiatamento e mandi a memoria i movimenti giusti (Lozano non è ancora pronto). Callejon è indispensabile. Mertens meglio in linea con Milik e non dietro, dove si perde perché al centro c’è più intensità di giocatori. L’indisponibilità di Allan cambia il centrocampo che, con Fabian Ruiz e Zielinski, diventa più tecnico. E’ una nuova chance. Lo spagnolo e il polacco hanno battuto in qualità i mastini del centrocampo bergamasco. Il Napoli ha ritrovato gioco anche con l’apporto migliore di Insigne. Si è rilanciato mercoledì sera, deve insistere. La Roma è squadra fisica non meno dell’Atalanta. Sembra che Fonseca abbia trovato lo schema migliore con due centrocampisti (Mancini e Veretout) fra la difesa a quattro e i tre (Zaniolo, Pastore, Kluivert) dietro Dzeko. La fisicità di Smalling, Kolarov, Mancini, Zaniolo, Dzeko è notevole. Occorre un gioco rapido per avere il sopravvento. La Roma sembra a suo agio se può agire di rimessa, la costruzione del gioco non è ancora a punto. Darle campo sarebbe fatale. Il Napoli ha una migliore costruzione del gioco, ma dovrà coprire bene la sua metà campo per evitare le incursioni giallorosse di forza (Kolarov, Zaniolo, Dzeko) e di velocità (Kluivert). Rilanciata dal poker di Udine e infilando cinque risultati utili consecutivi (tre vittorie e due pareggi), la Roma ha acquisito sicurezza. Il Napoli può sgonfiarla giocando a un tocco, tenendo alto il ritmo, mantenendo le giuste distanze. Sarà una partita in cui mantenere il massimo equilibrio, al netto di errori individuali, sarà essenziale. Il match può essere deciso dalle individualità in cui la Roma si sente più forte, Kolarov sulla fascia sinistra, Mancini in mezzo, Zaniolo esterno e interno destro, Kluivert molto rapido, Dzeko. Il Napoli deve attrezzarsi per controbattere. Se è vero che Ancelotti (assente in panchina per squalifica) prepara le partite a seconda dell’avversario, avrà ben studiato i punti di forza della Roma e trovato le contrapposizioni giuste. Potrà essere un confronto fra una squadra di forza (la Roma) e una di agilità (il Napoli). L’Olimpico sarà stordente per il tifo appassionato dei sostenitori romanisti. Sarà un derby, il vecchio derby del sud, molto acceso che una “condizione mentale” deve saper fronteggiare. Ci vorranno nervi saldi in una prevedibile bolgia. Partita apertissima, ma il Napoli non può fallirla. Siamo quasi a una svolta per la zona Champions, affollata come mai negli anni scorsi, cinque squadre in tre punti, dall’Atalanta al Cagliari, con Roma, Lazio e Napoli.