CASTELLAMMARE DI STABIA. C'è una  città che con la promozione in serie B della Juve Stabia crede di avere conquistato un valore in più. Ma che culturalmente è moralmente non riesce a stare al passo alla promozione di carattere sportivo. E c'è una città che è già oltre la B e soffre a vedere quella zavorra culturale trascinare in fondo a ogni classifica la parte peggiore di Castellammare di Stabia. C'è tutto questo nello sfogo che Nicola Russo ha affidato a Facebook e che qui riportiamo integralmente, unendoci alla sua speranza (e quella dei suoi figli) di poter assistere a un cambiamento radicale del comportamento e dei valori, che gioverebbero alla squadra tanto amata e alla città intera. Allora sì, sarebbe una promozione da festeggiare ogni giorno. "LA FESTA DELLA JUVE STABIA E L'INSOSTENIBILE INCIVILTÀ 
Ieri, come molti concittadini, sono andato a festeggiare allo stadio la squadra che con incredibile caparbietà ha conquistato l'accesso alla serie B. 
Ero in tribuna Monte Faito con i miei figli. Ho dovuto avere un lungo dibattito con alcuni soggetti per ottenere ciò che dovrebbe essere ovvio: sederci al posto che avevamo prenotato. Visti dagli astanti come marziani che arrivano sulla Terra e che parlano un linguaggio incomprensibile. Chi accampava un diritto di seduta perché da un anno veniva allo stadio, chi perché era arrivato alle 18, chi perché...no senza un perché. Ho dovuto ricorrere al capo steward che, dopo aver fatto entrare sette o otto persone "sue" senza biglietto, ha imposto l'applicazione delle regole, pur segnalando al giovane, che si qualificava "figlio di Armando", che lui era costretto a farlo nel momento in cui io avevo chiesto di occupare il mio posto. Io non mi sono qualificato con nessuno, anche perché escludo che il capo steward conosca mio padre.
Questa mentalità diffusa (signore e ragazze ci hanno detto che facevamo schifo) è la stessa che giustifica gli scooter parcheggiati come una barriera a margine dei marciapiedi, i soprusi quotidiani che vengono imposti in mille momenti della nostra giornata, l'immondizia abbandonata ovunque, il lungo mare disseminato di tutto ciò che avanza all' acquisto di street food. Tutto questo non richiede di chiamarsi D'Alessandro, Cesarano, Esposito ecc. ma appartiene alla stessa schifosa mentalità camorristica. Se i candidati non si prendono cura di disseminare una cultura diversa (non sceriffate ma testimonianze concrete, durevoli e incontestabili) questa città rimarrà solo cibo per coloro che intendono finire di mangiarsela.
P.S. fare spostare mezza tribuna ripristinando le regole è stata una piccola soddisfazione, nonostante gli improperi e sono convinto che anche i miei figli ne abbiano capito il senso. FORZA STABIA
" (Nicola Russo).