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Chi governa ha il dovere di rispettare le regole

Opinionista: 

Le regole, queste sconosciute. Il presidente della Regione non sa cosa siano, o meglio le ignora. Ecco perché ci vuole, oggi più che mai, attenzione per impedire che chi governa la Campania possa sottrarsi alle sue pesanti responsabilità: esattamente quello che noi della Lega ci stiamo impegnando a fare, quotidianamente. E stiamo dimostrando che la governance del terrore può essere smascherata ogni giorno, dai fatti. Gli ultimi esempi, lampanti, riguardano la tragedia che stiamo vivendo. Mi riferisco alla gestione della sanità, finita in un vortice di inchieste giudiziarie, errori amministrativi e clamorose lacune, e a quella del contrasto alla pandemia, figlia di improvvisazione, pressappochismo e cinica improvvisazione, spesso al solo scopo di scaricare sugli altri le inadempienze di chi governa il Nostro Posto. Pensiamo alle scuole, che il governatore vuole chiudere a tutti i costi, invocando i numeri alti dei contagi. Ebbene, abbiamo scoperto che la relazione dell’Unità di crisi regionale, che dipende da lui, lo ha sbugiardato, nero su bianco. Infatti, è stato proprio il suo comitato tecnico ad evidenziare che la chiusura delle scuole va fatta soltanto dopo aver verificato l’incidenza effettiva dei contagi nei singoli contesti territoriali e scolastici. Altrimenti questi provvedimenti sono inutili, oltre che arbitrari come affermato in questi giorni da molteplici provvedimenti dei giudici amministrativi. Invece le chiusure stanno avvenendo in modo casuale e soprattutto la Regione non sta controllando proprio nulla: anzi, il famoso screening annunciato a gennaio è restato sulla carta. Al netto dei 300.000 euro dati alla fondazione salernitana Ebridi, nel cui cda siede il suo delegato alla sanità, Coscioni, però. È per questo motivo che ho presentato un’interrogazione consiliare sulla questione per la quale attendo risposta, da settimane. Come va fatta luce assolutamente – in rispetto delle leggi sulla trasparenza delle Istituzioni – sull’ultima nomina fatta nel suo staff. Ha avuto l’ardire di posizionare un condannato a capo della sua segreteria, e lo sta pagando, con i soldi dei campani s’intende, oltre 9mila euro al mese. Lo spregio delle norme e di qualsiasi principio basilare della buona amministrazione è inaccettabile. La legge 39 del 2013 sulle incompatibilità degli incarichi nelle pubbliche amministrazioni vieta espressamente di assumere come dirigenti ‘chi abbia riportato condanne per reati contro la pubblica amministrazione, anche se non passate in giudicato’. E invece il 22 gennaio 2021 De Luca addirittura personalmente ha attribuito il trattamento economico proprio dei dirigenti - pari a 116.123,54 euro annui! - al signor Nello Mastursi, condannato per il reato di “induzione indebita”, una delle forme del resto di concussione previste dal nostro codice penale, reato commesso per giunta proprio nella qualità di caposegreteria di De Luca. Insomma, una nomina illecita e ovviamente un danno alle casse della Regione di dimensioni elevatissime. Quasi 120mila euro per contornarsi di un fedelissimo sodale, che però non può ricoprire quell’incarico. Non lo sostegno io e non è certo una polemica per ostacolare chi governa, è quello che stabilisce una disposizione di legge. Semmai mi stupisco che non se ne sia accorto nessuno! E allora pensate a qual è la sensazione che può trasmettere ai cittadini una condotta simile: se non altro, l’idea del potere come mezzo per sistemare gli amici. E questo accade nel chiuso del bunker di Palazzo Santa Lucia o nella sede di Salerno della protezione civile, mentre fuori c’è un’economia che soffre sempre più. Ecco perché bisogna tornare a vivere nel rispetto delle regole e con attenzione per chi si aspetta serietà e idee dalle Istituzioni. Diciamo basta con qualche sapientone che minaccia di chiudere nuovamente l’Italia, comprese le aree che oggi risultano meno colpite dal virus. Ridiamo speranza agli operatori commerciali. Confcommercio, ad esempio, ha già confermato il disastro del nostro territorio. Dal 2012 in poi è avanzata la desertificazione commerciale che conoscerà un nuovo picco quest’anno: una impresa su 4 in ristorazione e alloggio è sul punto di chiudere. Questo fenomeno avrà un impatto drammatico su Regioni come la Campania, la cui economia vede turismo ed enogastronomia come settori trainanti. Non si può restare a guardare: è necessario aiutare i settori colpiti con ristori immediati, credito e sostegni. Bisogna intervenire subito, prima che la desertificazione commerciale si trasformi in un nuovo, ancora più esteso, deserto occupazionale. Noi faremo la nostra parte al Governo nazionale ed in Consiglio regionale, lasciando quella del finto salvatore della Patria a chi sa solo recitare, smentito dai fatti.