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Come portare a galla l’oro nascosto di Napoli

Opinionista: 

L’oreficeria è uno dei settori più colpiti dal Covid-19. Uno studio di Confindustria Moda per Federorafi segnala che la perdita di fatturato nel 2020 è stata in Italia di oltre 2 miliardi di euro, poco meno di un terzo dei ricavi conseguiti nel 2019. Per effetto del Covid a far registrare i maggiori cali sono stati naturalmente i consumi non essenziali, e nel loro ambito sono stati danneggiati ancora di più alcuni segmenti del lusso. È evidente che gioielli e ornamenti, in tempi di lockdown e restrizioni di ogni genere, finiscono per perdere fascino e buona parte del loro perché (indossarli per stare in casa non ha molto senso!). Nella stessa oreficeria, peraltro, le aziende più grandi hanno retto meglio, in quanto a vendite. Chi è stata particolarmente penalizzata è stata la piccola dimensione. Che caratterizza buona parte del comparto, ma che è ancora più diffusa nel polo napoletano-casertano. La ripresa dipende ovviamente dalla campagna vaccinale. I ritardi dell’Europa, a tal proposito, hanno contribuito ad aggravare le perdite per tantissime realtà. Nell’oreficeria fiere e kermesse rappresentano occasioni di business fondamentali. Il settore, inoltre, in Italia si è sempre caratterizzato per una forte propensione all’export. Finché la pandemia imporrà restrizioni alle relazioni umane, chiusure a singhiozzo di negozi, stop a voli internazionali, il business dell’oro resterà circoscritto a pochi top player. Le cose, fortunatamente, dovrebbero prendere una piega diversa di qui a un paio di mesi. Sarà bene, peraltro, che le imprese napoletane e del Sud in generale utilizzino la fase di stagnazione forzata per riorganizzarsi e rivedere le proprie strategie commerciali e di marketing, prima ancora che produttive. Il loro tasso di internazionalizzazione è molto più contenuto di quello di altri poli del Paese, da Vicenza ad Arezzo a Valenza. Bisogna imparare a rapportarsi strutturalmente con l’estero, senza limitarsi episodicamente a cogliere qualche opportunità. Per recuperare lo svantaggio nei confronti delle altre piazze importanti dell’oreficeria nazionale è necessario inoltre coniugare l’attività tradizionale con l’innovazione tecnologica, utilizzando anche il sempre più proficuo canale e-commerce. Il Covid-19, se si reagirà con lucidità e lungimiranza, potrebbe diventare un acceleratore indiretto di processi che avrebbero dovuto essere stati avviati già da tempo e che possono far emergere nel pieno delle sue potenzialità l’oro (nascosto) di Napoli.