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La tragica sorte di Saman e la convivenza tra religioni

Opinionista: 

La sorte tragica di Saman, la ragazza pachistana diciottenne quasi sicuramente uccisa dalla famiglia, è un’ulteriore dimostrazione di quanto pericolosa sia la penetrazione dei seguaci di Allah nel tessuto sociale anche della nostra Nazione. La legione numerosa dei possibilisti e dei buonisti delle nostre parti che continuano a sostenere la possibilità di convivenza tra le religioni, soprattutto tra quelle monoteiste, sembra dimenticare, parlando soltanto dei rapporti con le donne, l’assoluta arroganza prevista dai comportamenti nei confronti dell’altra metà della popolazione femminile. La Sharia ed il Corano nella raccolta delle Sure sulle donne, impongono a danno dell’altra metà del Cielo un trattamento che è previsto nel mondo classico soltanto nei confronti degli esseri inferiori e degli schiavi. C’è da precisare che il Libro è la manifestazione terrena di Allah, che nel Corano si identifica, e che va letto in arabo antico per evitare il rischio di interpretazioni liberali. È vergognoso il comportamento dell’Italia e del mondo occidentale che concedono cittadinanza e diritti di residenza e di abitazione a selvaggi disposti a tutto - vedi il diritto dovere di uccidere chi esercita l’apostasia, è omosessuale o tradisce il marito (lapidazione) - È, o sarebbe l’ora, di stabilire che l’ingresso nel nostro Paese è concesso soltanto a chi giura in maniera formale di rispettare la nostra Costituzione ed a chi si riconosce il diritto, a Ferragosto per esemplificazione, di andarsene in giro con pantaloncini e canottiera dopo averlo concesso alla moglie ed alle figlie puberi.

carloni.f2@gmail.com