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Napoli e il triste gioco dell’oca delle sinistre

Opinionista: 

Il destino di Napoli è nelle nostre mani, oggi più di prima. Il cambio di guardia a Palazzo Chigi non modifica il nostro progetto, ma anzi ne produce un’accelerazione. E noi siamo pronti a pigiare sul pedale. La Lega, e tutto il centrodestra unito, ha già messo a disposizione del Nostro Posto i contenuti, la costruzione di un programma, i presupposti per una svolta tanto attesa. Il cambio di governo a Roma, a sua volta, ha testimoniato il nostro grande senso di responsabilità per portare l’Italia fuori dalle secche. La nascita del Governo Draghi, va sottolineato, non pregiudica il valore dell’unità nella nostra coalizione aperta al contributo del civismo sano e produttivo. Le forze di centrodestra stanno saldamente insieme per il riscatto di Napoli dopo decenni di disastri della sinistra e contro l’immobilismo che ha bloccato le energie imprenditoriali. Anche per questo come partiti ci siamo incontrati qualche giorno fa per ribadire la compattezza della coalizione alle prossime amministrative a Napoli e in Campania. Invece, l’improbabile ritorno di Bassolino, un’esperienza lontana nel tempo, denuncia plasticamente la totale assenza di proposta politica nel centrosinistra, un campo nel quale non si ritrova neanche lui. Piuttosto, la sua candidatura certifica ancor di più il fallimento di una parte politica che ha saputo soltanto gestire il potere in modo personalistico, impoverendo la capitale del Mezzogiorno. Anzi, se lui si ricandida contro l’incapacità del Pd e l’incompetenza dei grillini, questa è soltanto l’ulteriore conferma che l’unica credibile alternativa per i cittadini è rappresentata dal centrodestra, allargato alle forze civiche grazie al percorso avviato da Matteo Salvini da molto tempo. Il rinnovamento della classe dirigente, insieme alla voglia di impegnarsi da parte di personalità che hanno già dato prova di capacità nel rispettivo campo di azione, sono il mix vincente che stiamo già mettendo in campo. C’è da combattere, e non ci tiriamo indietro. Abbiamo idee e uomini per vincere. Partendo da un vantaggio. Nelle amministrazioni locali che guida da anni in altre parti del Paese la Lega ha dimostrato concretamente di saper governare: è questo il dato di fatto che mettiamo sul campo, qui e ora, dopo decenni di immobilismo o incompetenza delle sinistre. Non è un caso che solo a noi, con grande invidia della solita sinistra autoreferenziale, guarda quella società civile che vuole impegnarsi e non si arrende a dover chiedere favori a politici usurati o nuovi, tutti accomunati dall’essere poltronisti. Valenzi concretizzò le Vele, oggi le hanno buttate a terra. Il ciclo si è dunque chiuso per loro: hanno fatto e disfatto per decenni e i risultati per i cittadini sono sotto gli occhi di tutti, a partire dalle nostre periferie, quartieri dove la sofferenza sociale è drammatica. Noi cambieremo passo alla città, perché abbiamo visione e strategia, con idee forti e precise. A partire dallo sviluppo di un’economia finalmente legata alla risorsa mare. Noi passeremo dal crollo del parapetto a via a Caracciolo, per negligenza, ad una prospettiva di crescita di lungo termine. Noi ci riapproprieremo della linea di costa della città: da Bagnoli a San Giovanni a Teduccio, sul modello di Nizza. Siamo già al lavoro per creare le condizioni perché i napoletani possano godere del mare. Noi vogliamo dar vita a spazi al servizio della filiera integrata dell’accoglienza per rilanciare il turismo distrutto dalla pandemia. Guardando dal cuore della città verso l’intera area metropolitana. Insomma, basta con l’immobilismo e l’ambientalismo finto e ipocrita dei radical chic. Noi vogliamo “fare” e vogliamo il vero progresso, sapendo che la nostra economia non si può reggere solo sull’inventiva e la capacità di improvvisazione per cui noi napoletani siamo famosi nel mondo. Napoli non è solo una splendida cartolina da ammirare, ma una realtà concreta che nel terzo millennio non può più vivere di prebende e ammuina. Il destino è nelle nostre mani, tocca a noi costruirlo giorno dopo giorno.