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Politiche sociali: abbiamo bisogno di risposte rapide

Opinionista: 

L’emergenza Covid-19 oltre ad impattare negativamente in ambito sanitario ed economico, ha fatto emergere le tante criticità e carenze nel campo delle politiche sociali e sociosanitarie aggravando la condizione di quanti già vivevano in povertà, in isolamento o malattia. Questa pandemia ha messo in rilievo la debolezza del nostro welfare, dalle politiche del lavoro e di sostegno al reddito, da quelle familiari a quelle per le persone più anziane e bisognose di cura. I bisogni si sono aggravati, la platea è più numerosa, così come l’esigenza di dare risposte immediate e perentorie. Sono passati ormai 20 anni dalla legge “madre” delle Politiche Sociali (328/2000) e nonostante i numerosi interventi, il grido di aiuto di famiglie, di associazioni di categoria e di coordinatori di ambito sociale resta ancora inascoltato, con gravi ricadute anche occupazionali. In questi mesi la Cisl Campania, ha continuato la sua azione di stimolo nei confronti della Regione con la segretaria Melicia Comberiati affinché fossero rispettati gli impegni assunti nell’assicurare i servizi sociali e sanitari in questo periodo emergenziale. Il dialogo costante con l'assessore regionale Lucia Fortini si è dimostrato produttivo in sede di cabina di regia a partire dalla rivisitazione della legge regionale 11 e dalla costituzione dei consorzi. Riconosciamo le azioni sinora messe in campo, come il raddoppio dal 2015 ad oggi degli stanziamenti per le politiche sociali e per la disabilità, il debito di oltre 2 miliardi e 300 milioni sanato dalla Regione nei confronti degli Ambiti Territoriali, l’anticipazione agli stessi di 33,5 milioni per fronteggiare una serie di emergenze, gli ulteriori 60 milioni di euro erogati che hanno dato ossigeno a chi lavora sul territorio, la continuità dell’erogazione degli assegni di cura per i disabili gravissimi a cui si è aggiunta anche l’erogazione alle famiglie con disabili gravi. Ma molto ancora rimane da fare. Il numero delle famiglie in povertà assoluta in Campania continua ad aumentare, anzi secondo i dati Eurostat 2020 la nostra regione è in cima alla classifica con un tasso del 41,4 per cento e il Reddito di cittadinanza risulta inefficiente. Ma il reddito e le pensioni di cittadinanza non bastano. Anzi risultano misure di sostegno che rischiano di gravare sull’intero sistema. Occorre anche che i servizi sociali si riorganizzino per rispondere alle necessità dei più bisognosi. Oltre alla Regione Campania, anche gli Enti Locali e i diversi soggetti territoriali sono chiamati a svolgere il proprio ruolo attraverso una presa di responsabilità allargata e condivisa, magari attraverso il supporto del Casellario dell’assistenza dell’Inps, che raccoglie i dati relativi alle prestazioni sociali erogate, utile ad una migliore gestione della rete, dei servizi, delle risorse, alla razionalizzazione degli strumenti assistenziali esistenti, all’innovazione dei servizi offerti e all’eliminazione di duplicazioni e l’abolizione di distorsioni, iniquità e abusi. Così come sarebbe opportuno utilizzare, tramite accordi, i call center campani (agenzie ed associazioni come Asstel) con finalità di assistenza alle richieste di quanti in questo momento di confusione abbiano bisogno di essere indirizzati per una prestazione o servizio. C’è la necessità di risposte rapide e per questo, come Cisl, abbiamo chiesto al Governatore un incontro su due temi, quello sociosanitario e quello sociale per iniziare a spendere bene le risorse che anche la Finanziaria ultima ha stanziato ed unificando le piattaforme in un unico progetto di servizi alla persona, risparmiando risorse e raggiungendo più utenti. Lavorare meglio ed insieme farà sentire meno soli gli anziani e tutte le persone fragili regalando più vita ai loro giorni.

*Segretaria generale Cisl Campania