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Quando la menzogna arriva a domicilio

Opinionista: 

La compagnia dei “bruti d’Italia”, pugnalatori alla schiena della propria Nazione, è all’attacco per demolire il centrodestra a trazione Fdi. Le campagne degli  sfascisti sono in movimento da tempo e possono contare, salvo rare eccezioni, sulla partigianeria di molti media e dei cosiddetti poteri forti. Assistiamo ad una narrativa quotidiana, falsa e bugiarda, sponsorizzata da quasi tutti i canali d’informazione che concedono enorme spazio a politici che vagheggiano di «Governo autoritario», minimizzando invece le spinte eversive delle piazze in nome d’una presunta libertà di manifestare il pensiero. È una vecchia storia. Nell’intervista all’indimenticato leader della destra Pinuccio Tatarella, pubblicata su “La Stampa” del 10 agosto 1994, l’allora vicepremier affermò che «oltre all’istituto-Governo c’è l’istituto-extra Governo, la vera “ombra”, quelli che io chiamo i “poteri forti” del regime parlamentare proporzionalistico». Insomma, i complottisti sono sempre stati coloro che tessono trame, non quelli che li denunciano. Dopo la netta vittoria del centrodestra in Abruzzo, si corre verso altri appuntamenti, a partire dalle varie elezioni regionali in itinere alle Amministrative in migliaia di Comuni e in importanti capoluoghi, per finire con le Europee e il G7 in Puglia entro le prime due settimane di giugno. Il percorso è tracciato e a sinistra non si fermeranno, procedendo a partire rammentate dal patriarcato senza il patriarcato fino all’immancabile antifascismo senza fascismo, e in ultimo con il manganello, l’ideologizzato sfollagente. Non manca l’inflazionata istigazione all’odio razziale che vale se in danno di ogni etnia, tranne di chi ha la pelle bianca. Le opposizioni invece se la cavano con le mezze condanne delle violenze di piazza, traendo però beneficio dalle iniziative non autorizzate dei “compagni che sbagliano” per cercare lo scontro e creare il caos. Salvo mandare avanti gli studenti di cui si fanno scudo. Una tattica collaudata, con il prosieguo dell’immancabile video che, per la parte finale, serve invece alla condanna dei “manganellatori”. È quanto accaduto al corteo non autorizzato a Pisa, dove i manifestanti hanno insultato, spintonato e cercato di forzare il blocco della polizia; il tutto pilotato da membri dei centri sociali che stavano tentando di sfondare il cordone di sicurezza per raggiungere obiettivi sensibili. Solo a quel punto è partito l’ordine della carica, non prima. Una sequenza oscurata per accreditare la tesi dei “manganellatori”. Sarebbe preciso dovere del ministro degli Interni, quindi, adottare subito misure affinché non si ripetano iniziative degli antagonisti magari a falsa sigla scolastica con l’obiettivo di provocare turbative per influenzare l’esito delle urne. Com’è già accaduto. Perché quando la menzogna arriva a domicilio, la verità non è più libera e la libertà non è più reale.

*presidente Associazione “Azimut” Napoli