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Riqualificazione del lungomare: ignorati tutti i Circoli Nautici

Opinionista: 

Il miglio di mare tra il Molosiglio e Posillipo racchiude un tesoro conosciuto ed amato dagli sportivi napoletani. Sono ben sei i Circoli Nautici racchiusi in questo tratto di mare: Canottieri Napoli, Rari Nantes, Circolo del Remo e della Vela Italia, Reale Yacht Club Canottieri Savoia, Circolo Nautico della Vela ed il Circolo Nautico Posillipo. Queste associazioni sportive hanno fatto la storia dello sport italiano e mondiale, hanno portato alla città lustro e gloria sportiva con una quantità inaudita di titoli mondiali, olimpici e nazionali, hanno organizzato con il Coni, unici in Italia, i Giochi Olimpici della Vela nel 1960. Sono un patrimonio della città e ne rappresentano anche la storia del costume e della cultura. Ogni Circolo custodisce le sue tradizioni ed ha avuto ed ha, tra i suoi soci, uomini illustri che hanno partecipato attivamente e con successo alla vita sociale, culturale ed economica della città. Non sempre la città e la sua amministrazione tengono conto di questo patrimonio ed anzi, nei confronti di queste associazioni che danno lavoro a centinaia di persone ed avviano allo sport migliaia di giovani, seguendone poi attentamente i successi, c’è a volte un completo disinteresse se non addirittura immotivati pregiudizi. Prima di procedere ad una “riqualificazione del lungomare” i progettisti e l’amministrazione che l’ha deliberata, avrebbe quantomeno dovuto ascoltare, non solo i ristoratori e gli acquafrescai del lungomare, ma anche i Circoli Nautici, che da questa “riqualificazione “ ne sono restati completamente esclusi. Questi lavori che interessano il lungomare non solo distruggono la continuità architettonica che legava Mergellina al Molosiglio, e sul punto già molto è stato detto da eminenti architetti e ingegneri, ma danno seri problemi ai residenti, alle strutture ricettive ed ai Circoli che già con gran difficoltà logistiche svolgono le loro attività sportive. D’altra parte risulta evidente che il progetto risponde più ad esigenze “ideologiche” che di utilità per i cittadini, e mostra, da parte dello studio di architettura che lo ha redatto, la totale sconoscenza della storia e delle attività del quartiere. Sul sito del Comune di Napoli, in una pagina aggiornata al 30 giugno 2019, intitolata pretenziosamente “Riqualificazione Lungomare di Napoli”, infatti, si legge testualmente: “L’intervento ha come obiettivo il miglioramento della vivibilità e della percorribilità ciclo-pedonale del tratto di lungomare napoletano compreso tra piazza Vittoria ed i giardini di Molosiglio. Il progetto è finalizzato a: - valorizzare il contesto ambientale e paesaggistico nel rispetto della tutela urbanistica, ambientale e paesaggistica; - ripristinare la passeggiata a mare di via Partenope; - recuperare aree da destinare alla viabilità pedonale, ciclabile ed a una mobilità lenta; - riqualificare gli spazi pubblici delle strade con la realizzazione di pavimentazione, impianti di illuminazione e servizi adatti al valore storico e paesaggistico del lungomare”. La percorribilità “ciclopedonale” ed una “mobilità lenta”, qualche chiosco o lampione pretenzioso, non migliorano la vivibilità dei residenti anzi, con i flussi di persone che accedono al lungomare, questo intervento senza correttivi importanti al sistema viario e di parcheggi, finirà per bloccare completamente la vivibilità del quartiere, e questa riqualificazione, priva di qualsiasi contatto con le realtà sportive impedirà invece la fruizione del mare da parte delle migliaia di ragazzi che sul lungomare praticano gli sport nautici.