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Se Salvini prepara la beffa a Berlusconi

Opinionista: 

Di voci, si sa, in campagna elettorale ne girano molte e spesso inattendibili. Ma l'ultima, in ordine di tempo, secondo la quale - ad onta del patto stipulato domenica scorsa ad Arcore - Matteo Salvini starebbe preparando
quella che a Roma definiscono “una sòla”, cioè un clamoroso raggiro ai danni di Silvio Berlusconi, merita di essere registrata, non fosse altro perché appartiene al novero delle cose possibili. La voce alla quale ci riferiamo è questa: Salvini rispetterebbe il patto, anche, in considerazione del fatto che i sondaggi continuano a ipotizzare un forte successo del centro-destra. Ma il successo, probabilmente, non sarà di tali dimensioni da consentire a questo schieramento di governare da solo. Perciò il leader leghista punterebbe, dopo il voto, ad abbandonare l'alleanza con Forza Italia per stipularne una con i Cinquestelle di Luigi Di Maio. Più indizi concorrono ad avallare una simile ipotesi, confortata, tra l’altro, dal fatto che, a differenza di quella tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, una concorrenza tra il Carroccio e i Cinquestelle potrebbe effettivamente ottenere, sia alla Camera, sia al Senato, un numero di seggi tale da consentirle di governare. Non è probabilmente un caso che, in vista di possibili scenari futuri, i grillini - tra lo sconcerto della loro base - abbiano deciso di togliere dal loro statuto la norma che prevedeva il divieto di stipulare alleanze con altre forze. Del resto è più che evidente che le convergenze tra la Lega e i Cinquestelle sono ben maggiori di quelle tra Salvini e Berlusconi tra i quali esiste non solo una forte rivalità per stabilire a chi dei due spetti la leadership del centro-destra, ma anche una non coincidenza di vedute su alcuni dei principali temi che dovrebbero essere oggetto del futuro programma di governo. Così, mentre, ad esempio, Berlusconi è impegnato a rimarcare l’europeismo di Forza Italia, Salvini sembra sempre più inserito nell'area degli euroscettici quali appartengono, ovviamente, anche Grillo e i suoi seguaci, nonostante alcune opportunistiche dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Di Maio. Ma l’atteggiamento nei confronti dell’Europa (ivi compresa l’ipotesi di portare l’Italia fuori dall’Euro) non è l'unico terreno d'intesa tra Grillo e Salvini. C’è, tra loro, convergenza sui problemi della giustizia e sulla linea da seguire nei confronti dei migranti; c’è un populismo di base che entrambi, peraltro, ammettono; c’è, addirittura, un accordo, non proclamato, ma di fatto operativo, che prevede una ripartizione di consensi, con la Lega impegnata a fare il pieno al Nord e i Cinquestelle al Sud. C’è, dunque, un’eventualità della quale gli elettori del prossimo 4 marzo dovranno tener conto: l’eventualità che non vi sia una rispondenza tra la scelta compiuta deponendo la scheda nell’urna e la soluzione che verrà adottata dopo il voto. Il progetto, neppure troppo segreto, di Matteo Salvini è, a ben vedere, su questa linea: presentarsi agli elettori sotto le insegne del centro-destra per poi privilegiare l’alleanza con i Cinquestelle. È questa la beffa che, secondo molte voci, il leader leghista starebbe preparando nei confronti di Berlusconi? Certamente l’ex Cavaliere farà bene a prendere tutte le precauzioni del caso per non cadere nella trappola. Ma la beffa sarebbe soprattutto nei confronti degli elettori ad opera di una politica che cela il suo vero volto dietro una maschera ingannevole.