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Sud, servono giovani preparati per il Recovery

Opinionista: 

In attesa di conoscere la versione definitiva del Recovery Plan italiano, è passata quasi in sordina un’importante scadenza. Si tratta di un bando del Ministero delle Infrastrutture che invitava le istituzioni territoriali a presentare progetti per la realizzazione o il potenziamento di metropolitane e tranvie. In totale sono arrivate richieste per circa 11 miliardi di euro. Di questa cifra solo 3 miliardi 274 milioni, vale a dire il 29,7%, sono pervenute dal Sud. Meno del 34%, percentuale di riferimento che per legge dovrebbe essere riservata alla spesa per investimenti nel Mezzogiorno. Chiariamo subito che, in questo caso, non sembra esserci pericolo di ulteriori danni per il Sud. La disponibilità finanziaria fissata per il bando del Ministero è molto più ridotta rispetto al valore delle richieste arrivate. Scarsi tre miliardi, uno originato da fondi nazionali e meno di 2 che impegnano le future somme del Recovery. Ma l’elemento che taglia la testa al toro sta in una riserva, per cui il 50% della spesa dovrebbe essere indirizzata al Mezzogiorno. Insomma, si finanzieranno, alla fine, più i progetti meridionali che quelli delle altre aree. E a fornire ulteriori rassicurazioni in tal senso sta il fatto che, dopo una prima sommaria valutazione da parte dei funzionari ministeriali, la grande maggioranza delle proposte è stata considerata valida. E’ dunque presumibile che i progetti meridionali possano agevolmente coprire la metà della spesa. A volere vedere per forza il bicchiere mezzo pieno, sopraggiungono le affermazioni fatte durante l’audizione in Parlamento dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, che per la prima volta (non lo aveva fatto il premier Draghi, finora) individuano decisamente nella coesione territoriale e nella relativa riduzione delle diseguaglianze obiettivi fondamentali del Recovery Plan. Da Roma, dunque, giungono segnali di speranza, anche se è solo con l’approfondimento del Piano di ripresa e resilienza che si potrà capire come saranno ripartite le risorse per macroaree del Paese. A preoccupare, invece, è la scarsa capacità progettuale delle amministrazioni del Sud, che, pur in presenza di linee, servizi e dotazioni di trasporto inferiori al Centro-Nord, non sono riuscite a infittire di proposte e istanze di finanziamento un Ministero che destinava risorse specifiche per la risoluzione del problema. A dimostrazione che i soldi del Recovery sono necessari anche per potenziare con giovani preparati gli organici di una Pa che, al Sud più che nel resto del Paese, è sottodimensionata e in parte dequalificata.