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È tempo di cambiare E la guerra è guerra

Opinionista: 

Cari amici lettori, oggi non ci intratterremo su Totò Riina e sul farisaico coro di giustizialisti indignados che, in un paese dominato dal buonismo verso gli assassini in attività di servizio, criticano la Cassazione per aver affermato il diritto a una morte dignitosa. Majora premunt, perché gli assassini (termine che trae origine proprio da una setta islamica) devoti ad Allah sono, in tutta Europa, liberi di manifestare il loro culto sanguinario. Io non riesco più a sopportare l’inettitudine dei governi europei, che sembra a volte sconfinare nella complicità. Sembra incredibile che gli islamici assatanati, benchè noti ai servizi e alle forze dell’ordine, siano lasciati liberi di uccidere i nostri figli e i nostri nipoti. A ogni strage segue la solita stucchevole litania: cordoglio, manifestazioni di solidarietà, inviti a continuare la vita normale, bla-blabla, bla-bla-bla. Chiacchiere, null’altro che chiacchiere: i cittadini non dovrebbero essere lasciati soli a difendersi, come possono, dai criminali armati di Corano, bombe, mitra, coltelli e furgoni. Nessuno, oramai, osa più contestare che siamo in guerra: una guerra asimmetrica, ma sempre una guerra. Durante una guerra “normale” le nazioni si sono sempre difese contro le azioni compiute da agenti nemici sul proprio territorio, “oltre le linee”. Io, come tutte le altre persone ignare di scienza militare ma dotate di buon senso, so benissimo cosa si dovrebbe fare. In primis, anche l’Italia dovrebbe, come tutti gli altri, chiudere le frontiere e rispedire al mittente i non aventi diritto. So bene che questo non basta e so anche quali sono le difficoltà invocate; ma è necessario per la nostra sopravvivenza e non capisco perché le larve che ci sgovernano non superino queste difficoltà stipulando, ad esempio, accordi internazionali per il rimpatrio dei clandestini. Il problema esiste ormai da anni e la montagna, impegnata a studiare leggi elettorali e lucrare su ogni emergenza, non ha partorito un topolino e nemmeno un protozoo. Che cosa fanno le Nazioni in guerra, oltre a bloccare l’accesso dei nemici? Difendono le proprie comunicazioni e ostacolano quelle avverse, mettono i potenziali nemici presenti sul territorio in condizioni di non offendere. I paesi “alleati”, durante la seconda guerra mondiale, misero in campi di concentramento i cittadini di origine tedesca, italiana e giapponese dei quali ritenevano non potersi fidare. Gli americani hanno gestito per anni Guantanamo, finché la scellerata politica di Obama non ha restituito al nemico i terroristi detenuti, perché potessero combattere altrove. Io credo che sarebbe tempo di istituire campi di concentramento per i musulmani sospettati di terrorismo e per quelli che inneggiano alla jihad. Non si tratta di perseguire penalmente le loro azioni, ma di adottare misure di sicurezza per prevenire possibili stragi. Non serve mettere questa gente in carcere, cosa addirittura controproducente perché costoro, nei luoghi di comune detenzione, svolgono azione di proselitismo. Nemmeno servono gli ordini di rimpatrio, che quasi sempre restano ineseguiti e, nei rari casi in cui il soggetto viene rimandato a casa, non garantiscono per nulla che non ritorni. Sarebbe anche tempo di oscurare tutti i siti che inneggiano al califfato, che incitano gli immigrati alla guerra santa e che danno istruzioni su come preparare le bombe, di fare le stesso con le reti straniere d’ispirazione jihadista e con tutte le apparecchiature elettroniche usate dai terroristi, ivi compresi tablets e telefonini. Le capacità tecniche per farlo ci sono ma, purtroppo, mancano le palle. Come dite? Non possiamo limitare la libertà degli assatanati? Ho riletto tutta la Costituzione, ma non vi ho trovato alcun accenno al diritto di ammazzarci in nome di Allah. Se anche ci fosse, dovremmo abolirlo. Come dite? In un paese come il nostro, dove la cosiddetta giustizia perseguita chi ha sparato al rapinatore entrato in casa e lascia libero il rapinatore che ha ucciso la vittima, non c’è da sperare che si facciano queste cose? Allora è tempo di cambiare questo paese, mandando a casa politici e magistrati incapaci di fare seriamente il proprio lavoro. La guerra è guerra!