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Una campagna per evitare nuovi casi Italvolt al Sud

Opinionista: 

I tre quarti dell’energia rinnovabile prodotta in Italia nasce da impianti siti nel Mezzogiorno. Si tratta di una percentuale ridotta rispetto al totale dell’energia realizzata su scala nazionale ma, con la svolta del New Green Deal effettuata dall’Unione Europea presieduta da Ursula Von der Leyen, è destinata a incrementarsi notevolmente. Svimez auspica da anni che una delle basi per la rinascita del Sud sia la crescita delle fonti energetiche alternative. Con un’Europa passata in pochi anni dalla politica del rigore al Next Generation Eu, agli obiettivi messi su carta si aggiungono copiose risorse stanziate per raggiungerli. Assegnate in parte cospicua al nostro Paese. Il Green potrebbe dunque decollare partendo dal Sud, ma per ora è una speranza che rischia di essere frustrata e relegata nell’elenco delle occasioni perdute. In questi giorni un episodio importante, anche se non decisivo, ci spinge, se non al pessimismo, alla massima prudenza. Italvolt, la prima gigafactory italiana di batterie a ioni di litio per l’alimentazione di macchine e veicoli elettrici, non sarà realizzata in Campania, come si era ipotizzato, ma in Piemonte. Non c’erano le condizioni, è stato fatto trapelare dall’azienda. È così sfumato un investimento green miliardario, che avrebbe dato vita a 19 mila posti di lavoro, tra diretti e indotto. Il tallone d’Achille campano sarebbe stata l’assenza di un’area immediatamente disponibile per l’insediamento. L’Assessore alle Attività Produttive della Regione, Antonio Marchiello, ha tuttavia chiarito che l’ente non è stato neppure interpellato dall’impresa. Una mancanza inspiegabile, se l’ipotesi campana è stata effettivamente presa in considerazione. Marchiello ha aggiunto che, al contrario, altri due progetti di investimenti green, per impatti occupazionali molto più ridotti, sarebbero stati posti all’attenzione della Regione. Non sappiamo quale sarà il loro esito ma, se fosse positivo, servirebbe a dare una boccata d’ossigeno a un territorio già afflitto da crisi ridimensionamenti e cancellazioni come quelle di Whirlpool, Jabil, Auchan, Comdata. Sarebbe necessario che il Presidente De Luca promuovesse una campagna di marketing territoriale per invogliare a investire in Campania. Con indicazione di aree di insediamento, strumenti di incentivazione, eventuali opzioni produttive, possibili sinergie con centri di ricerca e strutture di alta formazione. Anche per impedire che in futuro qualcuno possa tornare a sostenere che in Campania manchino i presupposti per un nuovo insediamento produttivo.