Complice i tanti voli  low coast  diretti dall’aeroporto di Napoli-Capodichino,  che in meno di due ore consentono di andare alla scoperta di tradizioni così diverse dalle nostre, i nostri concittadini hanno scelto Cracovia,  la seconda città della Polonia, quale meta preferita per le loro vacanze a cavallo del nuovo anno. La sola cucina tipica sarebbe di per se un buon motivo per partire almeno per un fine settimana. A Cracovia si gusta infatti da sempre la migliore cucina polacca, nel 2019 è diventata la Capitale Europea della Cultura Gastronomica.

La Basilica gotica della Beatissima Vergine Maria del XIII secolo è collocata nella piazza del Mercato. Due le torri di diversa altezza che l’affiancano. Occorre pagare un biglietto per entrare ed uno per fotografare il famoso grandissimo altare, alto 13 metri e largo 11, per costruirlo ci vollero 12 anni. Dalla torre più alta, di oltre ottanta metri, ogni ora un vigile del fuoco suona una melodia, il hejnal, in ricordo del soldato che fu trafitto da una freccia per avvisare dell’attacco dei Tatari. La legenda vuole che la torre più bassa fu realizzata dal fratello dell’artefice dell’altra, per invidia lo uccise e il coltello arrugginito è ancora visibile appeso sotto un portico.

Si sale poi sulla piccola collina del castello di Wawel con l’annessa cattedrale da cui si gode uno stupendo panorama sulla città. Nel castello si può visitare il tesoro e l’armeria, nella quale viene conservata la spada dentellata rituale usata per le investiture. Famosa la collezione delle porcellane, del vetro e quella degli orologi slavi. Nell’attigua cattedrale si possono visitare le sepolture reali e la campana del 1520 di re Sigismondo I, una tra le più grandi del mondo, ha il diametro di 2,5 metri, l'altezza di 2 metri e pesa circa 11 tonnellate, porta fortuna agli innamorati e a chi è in cerca di amore. Un’altra legenda che si racconta ai bambini (ed ai turisti !) vuole che un drago avesse la sua tana nei pressi del fiume Vistola. Esso divorava le fanciulle che andavano a fare il bucato nel fiume. Nessuno sapeva come liberarsene finché un giorno un ciabattino diede da mangiare al drago una finta pecora riempita di zolfo e altri veleni. Il mostro la ingurgitò in un boccone e subito cominciò ad emettere fiamme dalle fauci gettandosi poi nel fiume, dove bevve acqua per sette giorni fino a scoppiare. Per ricompensa al ciabattino fu data in moglie  la principessa e regnò sulla città. Sotto le mura del castello vi è una statua del drago che, attraverso un congegno, esala fuoco. I cittadini di Cracovia dicono che se i ciabattini sposano le principesse, questo è il motivo per cui sono diventati rari tali preziosi artigiani.

A Cracovia, nel quartiere Kasimiro, vivevano settantacinquemila  Ebrei prima dell’ultimo conflitto mondiale. La tolleranza dei Polacchi è nota ed erano pertanto inseriti nella società del tempo, finché i Nazisti li deportarono oppure li trasferirono nel ghetto per utilizzarli come operai nelle vicine fabbriche.

I turisti possono ancora oggi visitare alcune delle sette sinagoghe e lo studio originario dove fu girato il film “Schindler's List” di Spielberg. Nello stesso periodo oltre cento docenti universitari ebrei con l’inganno della partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico del locale ateneo, furono radunati e quindi arrestati, etichettati come “non necessari” e deportati. Oggi il Collegium Maius accoglie il Museo dell'Università Jagellonica, nel cortile è collocato l’antico orologio che ogni ora suona una melodia con una strana sfilata di sculture in legno, aperta dal personaggio più importante: il bidello.

Nella piazza principale del ghetto sono state collocate settantacinque grandi sedie in ferro illuminate di notte, ciascuna delle quali è in memoria di mille Ebrei sterminati, il motivo che ha spinto l’artista è quello di far sedere per meditare su tale sciagura.

Commovente la storia del farmacista del quartiere che fece fuggire tanti bambini, fra cui  Roman Polanski. Il vecchio cimitero ebraico adiacente alla piccola sinagoga  Remuh è meta di pellegrini ebrei provenienti da tutto il mondo per rendere omaggio alla tomba del rabbino Rabbi Moses Isserles. La furia dei Nazisti si abbatté anche su tale luogo di sepoltura,  si narra che un soldato delle SS quando si avvicinò alla grande lapide del saggio uomo fu fulminato da una saetta.

Poco distanti dalla città vi sono le Miniere di Sale “Wieliczka”, come il centro storico di Cracovia sono inserite nel Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.  Sono suddivise su tre piani aperti alla visita con centinaia di corridoi e saloni scavati direttamente nel sale, come anche di sale sono le statue che ritraggono personaggi della storia della Polonia. Ancora visibili i grandi argani di legno che fungevano da montacarichi. La cappella di Santa Kinga, di grandi dimensioni e la più visitata, ricorda la regina che gettò il suo anello di fidanzamento in un pozzo ritrovato poi in un blocco di sale. Diversa da questa per la sua modernità è la cappella dedicata a Papa San Giovanni Paolo II in occasione della sua canonizzazione. Il tour dei pellegrini termina qui dove un sacerdote celebra la Santa Messa.

Nel mondo sotterraneo, lungo un’estensione di circa 3 chilometri, sorgono: ristoranti, grandi sale per matrimoni e feste con palcoscenico, varie cappelle, negozi di souvenir e anche un museo. La temperatura è costantemente di 14° centigradi e grandi macchinari assicurano una perfetta ventilazione. Se non fosse per gli 800 gradini da percorrere in discesa, non ci si accorgerebbe di essere a 135 metri sotto terra. Per la risalita si utilizzano ascensori a forma di gabbie che in meno di un minuto riportano in superficie. Fino a oggi il percorso turistico delle miniere è stato visitato da oltre 43 milioni di turisti provenienti da tutti il mondo.

I bambini hanno un percorso  riservato a loro, alla scoperta di un mondo magico con tanti personaggi fiabeschi.